La Regina Elisabetta definì il 1992 il suo annus horribilis io posso, con relativa tranquillità, chiamare così questo. Una cosa però mi ha salvata lungo questi tortuosi, antipatici, malefici mesi, il gruppo di lettura.
Anzi, i gruppi di lettura. Sono stati la mia salvezza per tanti motivi, mi hanno spronata, mi hanno dato degli obiettivi anche quando solo pensare a cosa preparare per cena diventava qualcosa che in un secondo mi avrebbe fatto precipitare in una valle di lacrime. Mi hanno regalato rapporti umani, anche se a distanza, quando tutti quelli che pensavo i miei affetti sono spariti e nell’amicizia non avevo più nessuna fiducia. Con loro ho ritrovato la costanza quando proprio non avevo voglia di leggere ma anche la leggerezza di dire, pace per domani a leggere fino a pagina 160 non ce la faccio. Mi hanno dato tanto e non è una cosa così scontata.
La bellezza dei gruppi di lettura
La bellezza dei gruppi di lettura sta nel fatto che ti obbligano a metterti in relazione con altre persone, a tirare fuori quello che hai dentro, come in una sorta di terapia di gruppo XXL. Non ci saranno mai due pareri uguali, quel libro che a te ha fatto così schifo a qualcun altro avrà cambiato la vita (tranne uno, che non è piaciuto a nessuno ma che non nomino, c’entra però Lelouch). Passare da una citazione di Neruda a una di Cristina D’Avena è un attimo. E si ride, nei gruppi di lettura si ride tanto, anche quando i libri sono seri, sono libri che squarciano dentro, si ride. Ed è una risata così liberatoria che si porta con se mille altre risate, a volte fino alle lacrime.
Ma la cosa più bella è che nei gruppi di lettura, ti senti, o almeno è così che io mi sono sentita, parte di qualcosa. Una cricca, con un suo linguaggio, un suo codice e Dio quanto avevo bisogno di risentirmi parte di qualcosa in questi mesi. Sono stati una piccola fuga, tutti i martedì e i mercoledì sera, tra le chat di Instagram e le dirette su Zoom, tra i vocali su Whatsapp e le telefonate. Sono stati la cosa che mi hanno fatto sentire, ancora, in qualche modo viva. Anche se quasi sempre ero quella dietro la lavagna.
I libri che ho letto
Ad ora nei gruppi di lettura, sia quelli a cui solo partecipo, che quelli che organizzo (sì, perchè sono anche passata dall’altra parte della barricata) abbiamo letto libri di ogni tipo, qui alcuni dei titoli nel caso voleste prendere spunto.
- Le solite sospette di John Niven
- Le streghe di Roald Dhal
- Dare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin
- In viaggio con Charley di Jonh Steinbeck
- Solo un ragazzo di Elena Varvello
- A Christmas Carol di Charles Dickens
- La gabbianella e il gatto di Luis Sepulveda
- Il cuore in libertà di Emily Dickinson
- Senti che vento di Eleonora Sottili
- L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito
Non tutti li ho finiti, non tutti mi sono piaciuti, alcuni li ho amati come è giusto che sia.
Da zoom a un pic nic en plein air è un attimo
Parlo di gruppi di lettura perchè quelli che seguo sono due. Il primo, quello di Giulia Robert il mio #gdl del cuore che viaggia sulle chat di Instagram. E poi quello che curo, con la libreria del mio quartiere, Il ponte sulla Dora . Il nostro gruppo si chiama Il ponte che legge, ha un bellissimo logo, per ora ci incontriamo su zoom ma spero presto su coperte stese in riva al fiume, con cappelli di paglia e spumante rosè.
Questo mese stiamo leggendo L’acqua del lago non è mai dolce, di Giulia Caminito, il primo incontro sarà mercoledì 16 giugno e ieri abbiamo scoperto essere una delle finaliste al Premio Strega. I gruppi di lettura del Ponte che legge hanno un loro manifesto, primo punto: la scelta del libro del mese avviene per votazione democratica. Funziona così, noi selezioniamo 5 o 6 testi e tra questi titoli i partecipanti scelgono quale sarà quello da leggere. La lotta è sempre dura, ad oggi si sono scontrate autrici come Bernardine Evaristo, Margareth Atwood, Chimamanda Ngozi Adichie, Madeline Miller, Jessica Bruder, Giulia Caminito ed Eleonora Sottile e, curiosamente, hanno sempre vinto giovani autrici italiane.
Sono sicura che questi gruppi di lettura mi accompagneranno ancora per tanto tempo.
Se volete iscrivervi al prossimo, ci potete seguire su Instagram!
Vi lascio con una poesia di Emily Dickinson tratta dal suo Cuore in libertà, raccolta di poesie e primo #gdl a cui ho partecipato, che secondo me è perfetta per i mesi che abbiamo tutti affrontato:
L’acqua ve l’insegna la sete
L’acqua ve l’insegna la sete
La terra i mari senza mete
La gioia l’ansia greve
La pace le guerresche glorie
L’amore impronte di memorie
Gli uccelli la neve
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